A tavola sotto le stelle per strada tutti insieme in una sera d’estate.
Mi è stato chiesto il
perchè io abbia deciso di partecipare alla
Cena in Bianco, a Torino, organizzato per la prima volta tre anni fa dalla Blogger
Antonella Bentivoglio d'Afflitto nella suggestiva e bellissima cornice di Piazza S. Carlo.
Le ragioni sono più di una e mi sembrano tutte altrettanto valide. Non pretendo di riassumere qui tutti i motivi per cui le 11.000 persone hanno partecipato, ma di darvi il mio personale punto di vista, che è quello di una mamma che ha voluto far provare ai suoi figli l'esperienza unica di partecipare ad un gesto collettivo cosi unico.
Eccole.
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photos by Stefania Basso |
Prima motivazione: perché mi è parsa da subito (e cioè dall'anno scorso quando ne avevo appena sentito parlare dopo aver letto il Blog) una cosa bella.
Una cena: nulla di più normale di un momento conviviale; lo facciamo tutti i giorni, ma se vissuto in maniera non convenzionale diventa unico. Un gesto condiviso con altre persone, alcune conosciute e altre non, all'insegna del buon gusto, dell'educazione e del piacere: di mangiare bene, stare insieme, godere di luoghi ricchi di fascino e storia.
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photos by Stefania Basso |
Seconda motivazione: perché è una cena autenticamente
social. "Unconventional dinner" è organizzata da una
Blogger attraverso il suo Blog ed i social network (dopo, solo a cose "fatte", arriva la stampa) e il passaparola (a voce ma anche su Facebook, Twitter, Google+).
In più, è anche un Flash mob: anche questo un evento tipicamente social, perché accadde in un luogo e in un tempo stabiliti, e lascia in quel luogo e in quell'attimo la suggestione di un evento effimero ed eterno insieme.
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photos by Tullio Germak Bajetto |
Terza motivazione: perché avevo voglia di assaporare il profumo fresco dell'estate della mia città, sotto un tetto di stelle (che per fortuna c'erano davvero!) a condividere con altre persone la bellezza del gesto. Un gesto educato, perché dopo si lascia tutto come si è trovato. Un gesto attento alle persone, da quelle che ti siedono a fianco, nel tentativo di non disturbarle ma di non essere nemmeno indifferente alla loro presenza; al cibo: nel tentativo di non sprecarlo. Quello che avanzo posso scegliere di condividerlo con i vicini di tavolo o riportarlo a casa, ma non certo buttarlo.
Quarta motivazione: educare i bambini al gusto del bello, dell'educazione, dell'estetica e dell'etica.
Non sarei mai andata alla cena in bianco senza i miei figli. Da subito, l'anno scorso, anche se erano ancora un po' piccini, ho pensato di aderire alla cena con loro, non senza di loro. Poi quest'anno ho letto che anche i piccoli erano caldamente invitati a partecipare e questo mi ha convinto ancora di più.
La logistica non è stata certo semplice, ma non impossibile. Organizzazione, buona volontà e aiuto di persone che ti vogliono bene ha reso possibile il tutto.
Mentre tornavamo a casa in auto ho chiesto ai miei figli cosa gli era piaciuto di più della Cena in Bianco: "Tutto" mi ha risposto uno di loro, ma soprattutto "il cibo che abbiamo mangiato!" (e di questo dobbiamo ringraziare ampiamente
zia Ema!)
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photos by Stefania Basso e Tullio Germak Bajetto |
Quinta motivazione: perché avevo voglia di celebrare la mia città, Torino, e tutte le sue meraviglie architettoniche e urbanistiche. Cosa c'è di più italiano e caratterizzante del nostro Paese di una piazza? Brava Antonella, che è riuscita a sistemare 11.000 persone con tavoli, sedie, piatti, bicchieri e tavoli nel "salotto di Torino" e di averlo farlo con tanto gusto e creatività.
Penso sinceramente che lei abbia creato un'onda che andrà a coinvolgere sempre più persone. Credo anche che l'esempio avrà benefici per la nostra città, sia a livello turistico che di visibilità mediatica.
Torino è una città fortemente creativa, che purtroppo in anni recenti hanno cercato di ridurre a grigia e cupa capitale dedita alla produzione di massa, ma la sua vocazione è altrove, e finalmente stiamo cominciando a scoprirla!
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photos from Paolo Faretra photographer e Stefania Basso |
Sesta (e ultima) motivazione: perché avevo voglia di rivivere l'atmosfera del "campeggio" senza rinunciare al privilegio di farlo nel centro di Torino!
A molti sembrerà un'immagine molto distante dalla elegante e da alcuni definita "chiccosa" Cena in Bianco.
E invece secondo me no, perché di fatto domenica scorsa erano presenti molti di quegli ingredienti che sono tipici della vacanza in campeggio, a cui è stato solo aggiunto un "pizzico" di elegantissimo bianco, declinato in varie forme (sopra, sotto e addosso): centri tavola fioriti, candele profumate, segnaposti, sottobicchieri, posate d'argento, piatti in ceramica, cappelli eleganti, elegantissimi e anche stravaganti!
La voglia di offrire un buon bicchiere di vino, un dolce; il giocare insieme dei bambini; il passeggiare tra i tavoli degli altri commensali, scambiandosi una battuta e un sorriso; il cenare all'aperto, il vedersi in faccia senza il bisogno di "chiudere la porta": ecco, ho trovato che questo fosse il denominatore comune tra le due cose.
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photos from Marco Caramagna e Paolo Faretra photographers |
La cena in bianco è un evento creato dai torinesi per i torinesi, un movimento nato dal basso (finalmente!), che per questo è solo destinato a crescere.
Sicuramente Antonella avrà già cominciato a pensare alla location per il prossimo anno e ha fatto bene, perché ci vorrà uno spazio ancora più grande di piazza S. Carlo!
Che questo evento sia solo lo spunto per aver voglia di creare ogni tanto degli Unvconventional dinners, anche tra le mura di casa propria!
O magari anche con i vicini, perché no?!